Scritta da: Sir Jo Black
in Poesie (Poesie personali)
Una notte,
nel silenzio,
vedrai l'argento attraverso l'anima
che essa,
fuori dalla rocca,
levigata e trasparente è divenuta.
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Una notte,
nel silenzio,
vedrai l'argento attraverso l'anima
che essa,
fuori dalla rocca,
levigata e trasparente è divenuta.
Protetto dal bosco,
accompagnato da Luna rinata,
ascolto il canto della Madre.
Immerso in fili d'argento,
rapito dal ritmo del vento,
espando il corpo danzando.
Protetto dal cielo,
leggendo la parola delle stelle,
ascolto il canto nell'anima.
Unito il cuore alla Terra,
appagato dal sapore dell'aria,
espando l'anima all'Universo.
Ora sono pieno di luce:
Ho amato...
Posso continuare il viaggio...
Re d'insonni notti,
vacillante luce di cera,
vaticinio di tempi persi.
Pensieri impaurite ombre grigie,
mura di cuscino bianco vuote,
viaggio in infiniti bui.
Suono di silenzi rotti.
Frantumi di cristalli di vita
crescono corona di dolore.
Rimarranno parole,
ai campi cenere,
un giorno
di me!
Che inferno colga occhi vuoti,
ragioni che non sentono,
non vedono fiori,
sprecano vita.
Indifferenti occhi
bruciano tempo,
prendono nulla.
Che inferno colga mani piene,
ragioni che non sentono,
non seminano fiori,
sprecano terra.
Indifferenti mani
seminano nulla,
prendono carestia.
Che inferno colga bocche avide,
ragioni che non parlano,
non cantano fiori,
sprecano vento.
Indifferenti bocche,
respirano aria,
prendono vuoto.
Che inferno vi colga
ignavi.
Sei il mio richiamo,
il tuo sapore,
il tuo profumo
restano con me,
quando vado
finché torno
con te.
Cosa ti ha donato la vita
Christiane?
Tu nata donna
con l'alito caldo della falciatrice
sul collo.
Sorella mia,
amavamo...
Cercavamo aria...
Cosa hai trovato tu?
Oggi:
liberi, forse...
o scemi, forse...
Cosa troveremo ancora?
Schiavi del mondo,
volti assenti...
Loro indifferenti
o egoisti noi
con le nostre cazzo di emozioni!
Bivio,
dolore:
due porte.
Immobile,
non apro,
fuori è gelo!
Dentro:
paura.
Vigliacco: piango.
Quando,
quando
quando.
In questa luce scura,
in questa sera malata,
pezzi di me avanzano.
Cerco violentemente:
odori, sapori, sensi.
Cerco vita e sento morte.
In questa luce scura,
in questa sera malata,
s'aprono tristi percorsi.
Margini della viuzza
sorridono per vivere,
vendere odori e sensi.
In questa luce scura,
in questa sera malata,
si compie solitudine e abbandono.
In cambio di sorrisi,
dolce e amaro, il mio.
Ancora vuoti passi soli
in questa sera malata,
in questa luce oscura.
Verrà il giorno
che drago
vomiterò fuoco,
sterpi che legano,
strappano l'anima,
bruceranno.
Da spine morte,
libere,
nuove ali
apriranno nuovo cielo...