Poesie inserite da Eclissi

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Scritta da: Eclissi

Canción del demasiado amor (Canzone del troppo amore)

Quiero llorar porque te amé demasiado,
quiero morir porque me diste la vida,
ay, amor mío, ¿será que nunca he de tener paz?
Será que todo lo que hay en mí              
sólo quiere decir saudade...
Y ya ni sé lo que va a ser de mí,
todo me dice que amar será mi fin...
Qué desespero trae el amor,
yo que no sabía lo que era el amor,
ahora lo sé porque no soy feliz.


Voglio piangere perché ti amai troppo,
voglio morire perché mi desti la vita,
ahi, amore mio, sarà che mai posso avere pace?
Sarà che tutto ciò che è in me
Vuole dire soltanto solitudine...
e ormai non so che ne sarà di me,
tutto mi dice che amare sarà la mia fine...
Che disperazione porta l'amore,
io che non sapevo cosa fosse l'amore,
adesso lo so perché non sono felice.
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    Scritta da: Eclissi

    Suspensión (Sospensione)

    Fuera de mí, en el espacio, errante,
    la música doliente de un vals;              
    en mí, profundamente en mi ser,
    la música doliente de tu cuerpo;
    y en todo, viviendo el instante de todas las cosas,
    la música de la noche iluminada.
    El ritmo de tu cuerpo en mi cuerpo...
    El giro suave del vals lejano, indeciso...
    Mis ojos bebiendo tus ojos, tu rostro.
    Y el deseo de llorar que viene de todas las cosas.


    Fuori da me, nello spazio, errante,
    la musica dolente di un valzer;
    dentro me, profondamente nel mio essere,
    la musica dolente del tuo corpo;
    e in tutto, vivendo l'istante di tutte le cose,
    la musica della notte rischiarata.
    Il ritmo del tuo corpo nel mio corpo...
    Il dolce giro di valzer lontano, titubante...
    i miei occhi che bevono i tuoi occhi, il tuo viso.
    E il desiderio di piangere che giunge da tutte le cose.
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      Scritta da: Eclissi

      Canzone d'autunno

      Oggi sento nel cuore
      un vago tremore di stelle,
      ma il mio sentiero si perde
      nell'anima della nebbia.
      La luce mi spezza le ali
      e il dolore della mia tristezza
      bagna i ricordi
      alla fonte dell'idea.
      Tutte le rose sono bianche,
      bianche come la mia pena,
      e non sono le rose bianche,
      perché ci ha nevicato sopra.
      Prima ci fu l'arcobaleno.
      Nevica anche sulla mia anima.
      La neve dell'anima ha
      fiocchi di baci e di scene
      che sono affondate nell'ombra
      o nella luce di chi le pensa.
      La neve cade dalle rose,
      ma quella dell'anima resta
      e l'artiglio degli anni
      ne fa un sudario.
      Si scioglierà la neve
      quando moriremo?
      O ci sarà altra neve
      e altre rose più perfette?
      Scenderà la pace su di noi
      come c'insegna Cristo?
      O non sarà mai possibile
      la soluzione del problema?
      E se l'amore c'inganna?
      Chi animerà la nostra vita
      se il crepuscolo ci sprofonda
      nella vera scienza
      del Bene che forse non esiste
      e del Male che batte vicino?
      Se la speranza si spegne
      e ricomincia Babele
      che torcia illuminerà
      le strade della Terra?
      Se l'azzurro è un sogno,
      che ne sarà dell'innocenza?
      Che ne sarà del cuore
      se l'Amore non ha frecce?
      Se la morte è la morte,
      che ne sarà dei poeti
      e delle cose addormentate
      che più nessuno ricorda?
      O sole della speranza!
      Acqua chiara! Luna nuova!
      Cuori dei bambini!
      Anime rudi delle pietre!
      Oggi sento nel cuore
      un vago tremore di stelle
      e tutte le rose sono
      bianche come la mia pena.
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        Scritta da: Eclissi

        El viento y el alma

        Con tal vehemencia el viento
        viene del mar, que sus sones
        elementales contagian
        el silencio de la noche.

        Solo en tu cama le escuchas
        insistente en los cristales
        tocar, llorando y llamando
        como perdido sin nadie.

        Mas no es él quien en desvelo
        te tiene, sino otra fuerza
        de que tu cuerpo es hoy cárcel,
        fue viento libre, y recuerda.
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          Scritta da: Eclissi

          Nieve nocturna

          ¿Es que puede existir algo antes de la nieve?
          Antes de esa pureza implacable,
          implacable como el mensaje de un mundo
          que no amamos, pero al cual pertenecemos
          y que se adivina en ese sonido
          todavía hermano del silencio.
          ¿Qué dedos te dejan caer,
          pulverizado esqueleto de pétalos?
          Ceniza de un cielo antiguo
          que hace quedar sólo frente al fuego
          escuchando los pasos del amigo que se fué,
          eco de palabras que no recordamos,
          pero que nos duelen, como si las fuéramos a decir de nuevo.
          ¿Y puede existir algo después de la nieve?
          Algo después
          de la última mirada del ciego a la palidez del sol,
          algo después
          que el niño enfermo olvida mirar la nueva mañana,
          o mejor aún, después de haber dormido como un convaleciente
          con la cabeza sobre la falda
          de aquella a quien alguna vez se ama.
          ¿Quién eres, nieve nocturna,
          fugaz, disuelta primavera que sobrevive en el cerezo?
          ¿O qué importa quién eres?
          Para mirar la nieve en la noche hay que cerrar los ojos,
          no recordar nada, no preguntar nada,
          desaparecer, deslizarse como ella en el visible silencio.
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            Scritta da: Eclissi
            Può esistere qualcosa prima della neve?
            Prima di quella purezza implacabile,
            implacabile come il messaggio di un mondo
            che non amiamo, ma cui apparteniamo
            e che si intuisce in quel suono
            tuttavia fratello del silenzio.
            Quali dita ti fanno cadere,
            polverizzato scheletro di petali?
            Cenere di un cielo antico
            che fa restare solo davanti al fuoco
            ascoltando i passi dell'amico che se ne andò,
            eco di parole che non ricordiamo,
            ma che ci fanno male, come se le stessimo pronunciando di nuovo.
            E può esistere qualcosa dopo la neve?
            Qualcosa dopo
            l'ultimo sguardo del cieco al pallore del sole,
            qualcosa dopo
            che il bimbo malato dimentica di guardare il nuovo mattino,
            o meglio ancora, dopo aver dormito come un convalescente
            con la testa sulla gonna
            di colei che a volte si ama.
            Chi sei, neve notturna,
            fugace, disciolta primavera che sopravvive sul ciliegio?
            O che importa chi sei?
            Per guardare la neve di notte bisogna chiudere gli occhi,
            non ricordare nulla, non chiedere nulla,
            scomparire, scivolare come lei nel visibile silenzio.
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              Scritta da: Eclissi

              Il vento e l'Anima

              Con tale veemenza il vento
              arriva dal mare, che i suoi suoni
              elementari contagiano
              il silenzio della notte.

              Solo nel tuo letto lo ascolti
              battere insistente sui vetri,
              piangendo e chiamando
              come perduto senza nessuno.

              Non è più lui a tenerti insonne,
              ma un'altra forza
              di cui il tuo corpo oggi è prigione,
              fu vento libero, e ricorda.
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