Una poesia è una città piena di strade e tombini piena di santi, eroi, mendicanti, pazzi, piena di banalità e roba da bere, piena di pioggia e di tuono e di periodi di siccità, una poesia è una città in guerra, una poesia è una città che chiede a una pendola perché, una poesia è una città che brucia, una poesia è una città sotto le cannonate le sue sale da barbiere piene di cinici ubriaconi, una poesia è una città dove Dio cavalca nudo per le strade come Lady Godiva, dove i cani latrano di notte, e fanno scappare la bandiera; una poesia è una città di poeti, per lo più similissimi tra loro e invidiosi e pieni di rancore... una poesia è questa città adesso, cinquanta miglia dal nulla, le 9.09 del mattino, il gusto di liquore e delle sigarette, né poliziotti né innamorati che passeggiano per le strade, questa poesia, questa città, che serra le sue porte, barricata, quasi vuota, luttuosa senza lacrime, invecchiata senza pietà, i monti di roccia dura, l'oceano come una fiamma di lavanda, una luna priva di grandezza, una musichetta da finestre rotte...
una poesia è una città, una poesia è una nazione, una poesia è il mondo...
e ora metto questo sotto vetro perché lo veda il pazzo direttore, e la notte è altrove e signore grigiastre stanno in fila, un cane segue l'altro fino all'estuario, le trombe annunciano la forca mentre piccoli uomini vaneggiano di cose che non possono fare.
Verrò quando sarai più triste, steso nell'ombra che sale alla tua stanza; quando il giorno demente ha perso il suo tripudio, e il sorriso di gioia è ormai bandito dalla malinconia pungente della notte.
Verrò quando la verità del cuore dominerà intera, non obliqua, ed il mio influsso si di te stendendosi, farà acuta la pena, freddo il piacere, e la tua anima porterà lontano.
Ascolta, è proprio l'ora, l'ora tremenda per te: non senti rullarti nell'anima uno scroscio di strane emozioni, messaggere di un comando più austero, araldi di me?
El que abraza a una mujer es Adán. La mujer es Eva. Todo sucede por primera vez. He visto una cosa blanca en el cielo. Me dicen que es la luna, pero qué puedo hacer con una palabra y con una mitología. Los árboles me dan un poco de miedo. Son tan hermosos. Los tranquilos animales se acercan para que yo les diga su nombre. Los libros de la biblioteca no tienen letras. Cuando los abro surgen. Al hojear el atlas proyecto la forma de Sumatra. El que prende un fósforo en el oscuro está inventando el fuego. En el espejo hay otro que acecha. El que mira el mar ve a Inglaterra. El que profiere un verso de Liliencron ha entrado en la batalla. He soñado a Cartago y a las legiones que desolaron a Cartago. He soñado la espada y la balanza. Loado sea el amor en el que no hay poseedor ni poseída, pero los dos se entregan. Loada sea la pesadilla, que nos revela que podemos crear el infierno. El que desciende a un río desciende al Ganges. El que mira un reloj de arena ve la disolución de un imperio. El que juega con un puñal presagia la muerte de César. El que duerme es todos los hombres. En el desierto vi la joven Esfinge que acaban de labrar. Nada hay tan antiguo bajo el sol. Todo sucede por primera vez, pero de un modo eterno. El que lee mis palabras está inventándolas.
Chi abbraccia una donna è Adamo. La donna è Eva. Tutto accade per la prima volta. Ho visto una cosa bianca in cielo. Mi dicono che è la luna, ma Che posso fare con una parola e con una mitologia? Gli alberi mi fanno un poco paura. Sono così belli. I tranquilli animali si avvicinano perché io gli dica il loro nome. I libri della biblioteca sono senza lettere. Se li apro appaiono. Sfogliando l'Atlante progetto la forma di Sumatra. Chi accende un fiammifero al buio sta inventando il fuoco. Nello specchio c'è un altro che spia. Chi guarda il mare vede l'Inghilterra. Chi pronuncia un verso di Liliencron partecipa alla battaglia. Ho sognato Cartagine e le legioni che desolarono Cartagine. Ho sognato la spada e la bilancia. Sia lodato l'amore in cui non ci sono né possessore né posseduta, ma entrambi si donano. Sia lodato l'incubo che ci rivela che possiamo creare l'Inferno. Chi si bagna in un fiume si bagna nel Gange. Chi guarda una clessidra vede la dissoluzione di un impero. Chi maneggia un pugnale prevede la morte di Cesare. Chi dorme è tutti gli uomini. Ho visto nel deserto la giovane Sfinge appena scolpita. Non c'è nulla di antico sotto il sole. Tutto accade per la prima volta, ma in un modo eterno. Chi legge le mie parole sta inventandole.
La forma de querer tù es dejarme que te quiera. El sì con que te me rindes es el silencio. Tus besos son ofrecerme los labios para que los bese yo. Jamás palabras, abrazos, me dirán que tù existías, que me quisiste: Jamás. Me lo dicen hojas blancas, mapas, augurios, teléfonos; tù, no. Y estoy abrazado a ti sin preguntarte, de miedo a que no sea verdad que tù vives y me quieres. Y estoy abrazado a ti sin mirar y sin tocarte. No vaya a ser que descubra con preguntas, con caricias, esa soledad inmensa de quererte sólo yo.
Los cielos son iguales. Azules, grises, negros, se repiten encima del naranjo o la piedra: nos acerca mirarlos. Las estrellas suprimen, de lejanas que son, las distancias del mundo. Si queremos juntarnos, nunca mires delante: todo lleno de abismos, de fechas y de leguas. Déjate bien flotar sobre el mar o la hierba, inmóvil, cara al cielo. Te sentirás hundir despacio, hacia lo alto, en la vida del aire. Y nos encontraremos sobre las diferencias invencibles, arenas, rocas, años, ya solos, nadadores celestes, náufragos de los cielos.
I cieli sono uguali. Azzurri, grigi, neri, si ripetono sopra l'arancio o la pietra: guardarli ci avvicina. Annullano le stelle, tanto sono lontane, le distanze del mondo. Se noi vogliamo unirci, non guardare mai avanti: tutto pieno di abissi, di date e di leghe. Abbandonati e galleggia sopra il mare o sull'erba, immobile, il viso al cielo. Ti sentirai calare lenta, verso l'alto, nella vita dell'aria. E ci incontreremo oltre le differenze invincibili, sabbie, rocce, anni, ormai soli, nuotatori celesti, naufraghi dei cieli.
Yo no necesito tiempo para saber cómo eres: conocerse es el relámpago. ¿Quién te va a ti a conocer en lo que callas, o en esas palabras con que lo callas? El que te busque en la vida que estás viviendo, no sabe mas que alusiones de ti, pretextos donde te escondes. Ir siguiéndote hacia atrás en lo que tù has hecho, antes, sumar acción con sonrisa, años con nombres, serà ir perdiéndote. Yo no. Te conocì en la tormenta. Te conocì, repentina, en ese desgarramiento brutal de tiniebla y luz, donde se revela el fondo que escapa al día y la noche. Te vi, me has visto, y ahora, desnuda ya del equívoco, de la historia, del pasado, tù, amazona en la centella, palpitante de recién llegada sin esperarte, eres tan antigua mía, te conozco tan de tiempo, que en tu amor cierro los ojos, y camino sin errar, a ciegas, sin pedir nada a esa luz lenta y segura con que se conocen letras y formas y se echan cuentas y se cree que se ve quién eres tù, mi invisible.
Non ho bisogno di tempo per sapere come sei: conoscersi è luce improvvisa. Chi ti potrà conoscere là dove taci, o nelle parole con cui taci? Chi ti cerchi nella vita che stai vivendo, non sa di te che allusioni, pretesti in cui ti nascondi. E seguirti all'indietro in ciò che hai fatto, prima, sommare azione a sorriso, anni a nomi, sarà come perderti. Io no. Ti ho conosciuto nella tempesta. Ti ho conosciuto, improvvisa, in quello squarcio brutale di tenebra e luce, dove si rivela il fondo che sfugge al giorno e alla notte. Ti ho visto, mi hai visto, ed ora, nuda ormai dell'equivoco, della storia, del passato, tu, amazzone sulla folgore, palpitante di recente ed inatteso arrivo, sei così anticamente mia, da tanto tempo ti conosco, che nel tuo amore chiudo gli occhi, e procedo senza errare, alla cieca, senza chiedere nulla a quella luce lenta e sicura con cui si riconoscono lettere e forme e si fanno i conti e si crede di vedere chi tu sia, o mia invisibile.