Scritto da: Silvana Stremiz
U sceccu i tanti frati mori da siti.
L'asino che risulta propietà di vari padroni, è destinato a morire dalla sete.
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U sceccu i tanti frati mori da siti.
L'asino che risulta propietà di vari padroni, è destinato a morire dalla sete.
Senza spie no se ciapa i ladri.
Senza spie non si prendono i ladri.
Cu non si movi, su mangianu i muschi.
Chi non si muove, arriverà a perdere tutto.
L'occhio del padrone ingrassa il cavallo.
Tanto toca a chi roba, come a chi tien el saco.
Tanta pena tocca a chi ruba quanta a chi tiene il sacco.
Nt'a ogni mandra c'è na pecura rugnusa.
In ogni gruppo di persone trovi chi dissentisce.
Moriru cchiù gnegli ca crapi.
Muoiono più spesso ragazzi giovani che non i vecchi stagionati.
Da crapa si doli e du zzimbaru si mungi.
La capra sente dolore, ma è il caprone a lamentarsi.
Chi bastona el so cavalo bastona la so scarsela.
Chi bastona il suo cavallo, fa il proprio danno.
Cu non vitti pecuri a chist'ura non vidi cchiù no pecuri e no lana.
Chi non vede rientrare le pecore nell'ovile non vedrà nemmeno la lana.