Scritto da: Giuseppe LONATRO

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...stai tranquillo adesso ci chiamano..." disse Marcello, una bugia per rassicurare il padre che da un'ora stava disteso in quella pessima lettiga.
Ma il cognome risuonò in quella sala solo dopo parecchie ore. Giuggù non era un codice rosso ne un codice giallo, Giuggiù non aveva codici era solo un malato di Alzheimer e per tanto non era un caso urgente.
Il neurologo che l'aveva in cura un giorno molto triste gli disse: "non dia più medicine a suo padre, denaro inutile, ormai si trova in una fase avanzata, lasci perdere...". Ma Marcello non buttò mai le medicine, li teneva tutti in fila sul mobile di fronte al letto; chissà poi per quale motivo.
Li rassettava ogni giorno anche se non ce n'era bisogno, un ordine maniacale che non era nella sua natura; le medicine da un lato, i guanti di lattice da un'altra, l'alcol da un'altra parte, i pannoloni nello scaffale a sinistra, i pigiami a destra, la sacca raccogli urine sempre a vista e sempre sotto controllo, ogni giorno sempre la stessa cosa, sempre lo stesso ossessivo controllo che tutto fosse sempre in ordine. Ma Marcello da troppo tempo non dormiva più. Il sonno notturno era ... [segue »]
Composto mercoledì 30 novembre 2005

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    Scritto da: Giuseppe LONATRO
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    A mio padre.

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