Nello stesso pozzo
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...che fai? E a me!?".
Marcello guardando il padre sorrise mentre una linguina gli colava da un lato della bocca e Giuggiù, anche lui, accennò ad un sorriso, la bocca un po' di lato, non aveva la dentiera, orami non la portava più, ma capì quel gesto e con la mano sinistra toccò il braccio del figlio girandosi da un lato come per nascondere quell'attimo di beatitudine.
Forse in quel momento Giuggiù capì che quella figura che gli stava accanto con il piatto fumante era suo figlio e Marcello capì che suo padre lo riconobbe anche se solo per un istante.
VIII
Quel giorno venne l'ambulanza.
A sirene spiegate si fece strada tra il marasma di macchine per quelle vie di prima mattina ove le auto sembravano persone in fila da ore in un ufficio postale, a pagare l'ultima bolletta della loro vita. Giunse in pochi minuti al nosocomio della città e Marcello che seguì il padre a bordo della sua moto giunse come un fulmine all'interno di quella sala piena di pietà e freddezza d'animo.
Era un continuo vociare, un incessante vai e vieni di camici bianchi e barelle, una costante richiesta d'aiuto... un non fare o semplicemente aspettare...
"papà ... [segue »]
Composto mercoledì 30 novembre 2005
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