Scritto da: Giuseppe LONATRO

Nello stesso pozzo


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Il nodoso bastone gli cadde ancora una volta dalle mani.
Come sempre!
Giuggiù stavolta non bestemmiò, non imprecò contro nessuno dei familiari ne tanto meno questi vennero a raccoglierlo, poiché quel giorno nessuno lo sentì.
Restò immobile seduto ai bordi di quel letto sempre devastato dal suo corpo e lo sguardo fisso su quell'arnese di legno. "L'amico inseparabile..." diceva lui.
Ricordo che gli venne regalato da Giulio, amico d'infanzia, "Giuggiù questo è meglio di un cane pastore credimi... - disse Giulio quando venne a trovarlo – tienilo sempre con te".
Giuggiù quel giorno se ne stava tutto ripiegato su una sedia a rotelle, assicurato da cuscini che gli cerchiavano i fianchi, appena ciondolante in avanti e gli occhi cerulei sempre lucidi. Alzò appena la testa e il suo sguardo si posò sugli occhi dell'amico farfugliando delle parole sconnesse, quasi un groviglio in gola, ma si intuiva che era un grazie a quel gesto e poi disse: "io la conosco?".

II

Il bastone nodoso.
A volte Giuggiù lo vedeva volteggiare, da solo, in mezzo alla stanza, si allontanava prendendo forma propria, conquistando quasi una vita propria. Lui se ne infischiava che Giuggiù stava in bilico tra la poltrona e il baratro della ... [segue »]
Composto mercoledì 30 novembre 2005

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    Scritto da: Giuseppe LONATRO
    Dedica:
    A mio padre.

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