Scritto da: ANTONIO PISTARA’

Un battito d'ali d'una farfalla parigina.

Capitolo: IX

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...attirasse la mia attenzione. Fui distratto da uno squillo che indicava l'arrivo di un sms. Era Lei.
Il messaggio diceva:
" Sento l'umido della tua bocca su di me, tra le mie gambe, ovunque. Ti voglio, adesso. Girati, sono proprio dietro di te. "
Sentii un nodo alla gola. Sino a quel momento non avevo la minima idea con chi dialogassi nelle mie chat notturne, Chat, che anche quella sera pensavo di ritrovare una volta rientrato a casa.
" Ci imponemmo, scambiandoci i nostri pensieri, di non sentirci mai; era l'unica promessa e vincolo per poterci, un giorno incontrare, ed io ritrovare pace da un turbamento che solo Lei era riuscita a crearmi, scuotendomi l'anima ".
Non sapevo cosa fare. L'orologio del telefono indicava le 23: 18, la cioccolata, prima fumante, adesso appariva gelida ed ormai priva di consistenza; avendola già consumata quasi tutta. Il cameriere con molta gentilezza mi chiese:" "vuole dell'altro signore"? ". Io risposi:" si, dell'altra cioccolata, grazie. Corretta con Whisky per favore. Sentivo la bocca impastata e le gambe tremanti, eppure, sino ad allora non mi era mai capitato di sentirmi insicuro di fronte ad una donna della quale non conoscevo nemmeno il nome ma solo il "nick" ... [segue »]

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