Scritto da: Carlo Gragnaniello

Il Prigioniero di Auschwitz

Capitolo: 7

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...e di cui si sentiva ogni cosa, sopratutto grida di tante persone che venivano caricate su dei camion, sapevano che il loro destino era ormai segnato nei forni crematori essere cremati come il pane era una cosa talmente atroce.
Ero riuscito insieme a mio fratello a salvarci dalle selezioni che quotidianamente nel 1944 erano molto frequenti, eravamo riusciti a farci spostare di blocco e anche di lavoro, ormai il mio corpo faceva piena, non avevo più forze, non potevo stare più in piedi, il mio corpo era orribile era smagrito più del solito.
Ero riuscito insieme a mio fratello ad ottenere un lavoro nelle cucine più che ottenere avemmo la fortuna che ci spostarono nelle cucine perché servivono due camerieri.
Ma il mio corpo non era lacerato fisicamente ma anche l'anima era lacerata, troppi risentimenti mi affligevano da tempo da troppo tempo, ricordi passati come se fossero flashback, mi mancava tanto mia madre, mia sorella chissà che fine avessero fatto, pensieri che mi tormentavano ogni notte, la mia era un anima distrutta e lacerata dalla sofferenza piangevo e piangevo ogni notte il dolore che assistevo ogni sacro giorno era troppo per me, ma da allora non sò più piangere.
Il ... [segue »]

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