Un uomo
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...nonostante tutto, rassicurante. Una voce tremante ed eccitata rispose: "Questa non è una lezione, professore, ma un'esecuzione!". "Scappi, professore!" Urlò una voce poco distante. Dal giubbotto di pelle nera di uno dei due, Marco vide uscire qualcosa di metallico. Iniziò a sentire degli strani botti mentre avvertiva che qualcosa stava iniziando a forare il suo torace. Si accasciò al suolo. Urla confuse di gente disperata che fuggiva. Provò una strana sensazione nel sentire la sua guancia sull'asfalto ancora caldo e lucido al punto tale di meravigliarsi di non essersi rotto la testa in quella caduta. Un fiume di sangue gli inondò gli occhi fino a offuscarglieli completamente. Non volendolo ammettere neppure a se stesso, nonostante tutto, stava capendo. Uno dei due uomini scese dalla moto e con una strana calma si avvicinò al suo corpo tremante. Il suono sordo di un ultimo colpo. Smise di tremare. Tornò il silenzio. Le chiavi del portone erano poco distanti dalla sua mano. Il telefonino riprese a squillare, era Gianmarco. Avrebbe voluto dirgli che sentiva e sapeva di essere un figlio fortunato.
Fine.
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