Ketty e il problema
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...è stretta e sporca. Ketty appare tesa, affaticata, stanca. Indossa un vestito colorato che contrasta con l'espressione triste del volto.
"Riesci a riposare?" Chiedo per rompere il silenzio.
"No. Dormo pochissimo, solo tre ore per notte."
"Dovresti dormire di più."
"Appena mi rilasso vedo delle facce mostruose. Allora devo pensare a qualcosa per scacciarle."
"Sono le immagini ipnagogiche. Come sono fatte?"
"Sono facce distorte e bruttissime..."
Una lunga pausa poi la ragazza mi chiede: "Tu... credi negli spiriti?"
"Non so... Perché mi fai questa domanda?"
"L'accendigas, quello che adoperava mio fratello, l'ho trovato vicino al fornello. Ne avevamo due; il mio che usavo io e quello che usava lui. Ebbene, stamattina c'era il suo vicino al fornello."
"Ti sarai sbagliata."
"No! Sono sicura di no. Il mio ha il manico bianco, il suo è rosso. Lo avevo riposto nel cassetto..."
"è lo stress. Tu hai bisogno di riposo..."
Il nostro dialogo finisce e non so più cosa dire. Dopo un lungo silenzio mi alzo, saluto Ketty e vado via. Fuori è già buio. Quando attraverso il paese, una luna gobba corre fra i comignoli, sui tetti delle vecchie case.
*******
La strada che porta a Zollen è lunga, monotona, quasi ossessiva. Ci sono macchie ... [segue »]
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