Sortilegio
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...il tempo che fluiva nella quiete del viale. Ancora la stessa sensazione di stanchezza. Avevo perduto. La mia ossessione sarebbe rimasta avvolta nel mistero.
Nadya intanto si era alzata e mi salutava. Stava per andarsene ed io nella confusione sbagliai perfino il nome: "Ciao Rita...".
Quando mi accorsi dell'errore lei mi voltava le spalle e si allontanava insieme alla sorella. Il posto era diventato scialbo, il pergolato incolore.
Sono uno stupido, seguitavo a ripetere dentro di me. Anche le altre due ragazze erano andate via.
Rimasto solo attesi un'ora, due ore, poi mi alzai. Guardai le sedie sulle quali eravamo seduti, guardai per l'ultima volta il viale dei tigli che galleggiava in una penombra profumata.
Guardai le coppie che passeggiavano assorte nei loro sogni. Feci ritorno a casa che era già notte. Ero sfinito.
Nei giorni che seguirono anche Nadya scomparve, insieme alla sua sconosciuta sorella. Non la rivedrò più, lo sento, ed ora appartiene al passato.
Con lei che era forse la sola in grado di aiutarmi, se ne vanno le mie ultime speranze. Non la rivedrò più, e so che sarebbe inutile cercarla...
Dopo dieci anni il meraviglioso e crudele sortilegio, del quale non conoscevo né la causa né il fine, si era per sempre concluso.
Fine
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