Sortilegio
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...una sedia vuota e accostandola al circolo di ragazze chiesi il permesso di sedermi. Dissi qualcosa rivolgendomi a Nadya e dopo un poco la conversazione era ripresa come prima.
Fine, biondissima, gentile, Nadya parlava e sorrideva. Alla mia destra era la sorella, anche lei bionda ma con i capelli lunghi. Non parlò quasi mai. Poi sedeva Nadya, poi le due altre ragazze che non conoscevo e io chiudevo il circolo.
Guardando lei provavo una sensazione dolce di quiete. Era bella fino allo splendore nella sua semplicità. Una gonna nera e lucente, una camicetta bianca con bottoni minuscoli di perla. Il reggiseno bianco si notava appena fra la scollatura triangolare. Alle mani un anello sottile come un filo sul quale vi era una sterlina non incurvata. Nessun trucco. I capelli erano fini, cortissimi, biondissimi come le ciglia e le sopracciglia. Le gambe erano accavallate, affusolate, tornite, bianche fino alla coscia.
Anche sua sorella era tanto graziosa ma non quanto lei e le altre due ragazze non mi interessavano e non saprei descriverle.
Nadya era il sole di quel circolo e tutto luccicava intorno a lei ma di luce riflessa. Fine, gentilissima seguitava a conversare a bassa voce, a sorridere con spontaneità.... [segue »]
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