Sortilegio
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...non lo avesse udito.
"Loretta" ripetei a bassa voce.
Un altro moto di sorpresa, contenuto però, un sincero stupore e un cordiale desiderio di aiutarmi. Non fingeva: "Chi è?"
Le altre ragazze si erano fatte silenziose. Mi sentivo imbarazzato; evidentemente Nadya non ricordava bene, giocai a carte scoperte allora:
"Ma, Nadya, era una tua amica, era sempre con te anni fa, non puoi non ricordarti di lei...".
Ogni sfumatura di stupore era scomparsa nella sua voce, adesso aveva il tono di chi fa una constatazione evidente o dice una verità oggettiva. E la bonarietà di chi non desidera offendere l'interlocutore che ha sbagliato:
"Non ho mai conosciuto una ragazza con quel nome, non ho mai avuto un'amica con quel nome".
Fece una pausa:
"Liliana, Rita...". Passava in rassegna i nomi delle sue amiche per vedere se la confondevo con una di loro.
Era straordinario. Non potevo oppormi al destino. Eppure Loretta era il suo vero nome, perché avevo sentito altri chiamarla così.
Guardavo Nadya. Non era una commedia la sua, non fingeva per niente, ero io che mi stavo comportando da stupido.
Le altre ragazze ripresero a conversare. Non parlavo più, non sapevo che dire, non ero preparato a quella risposta.
Ancora ... [segue »]
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