Quando il cielo si apre.
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...di sigarette al giorno dovevano farcela a toglierla di mezzo per sempre. Cosi Elisabetta, all'insaputa dei nonni, prese tutto ciò che aveva nel suo libretto di risparmio, si rifornì per quanto stimò potesse bastare per seppellirla, si tappò in casa e iniziò quella dieta letale: stavolta una "figuraccia" non voleva e non poteva assolutamente permettersela.
Cinque giorni dopo, un pomeriggio, i nonni uscirono per supplicare uno psicologo di andare a esaminare Elisabetta a casa. Questi, preso da una insolita commozione, assicurò che sarebbe andato subito dopo le festività natalizie. "Intanto" disse "iniziamo con questa cura farmacologia e quando verrò vedremo il da farsi."
Scrisse una lunga ricetta e rassicurando i preoccupati coniugi che sarebbe andato tutto per il meglio, li accompagnò sino all'ingresso stringendo loro le mani
come un prete ma limitatamente nel gesto.
Elisabetta intanto dopo aver mangiato una mela accompagnata da due generosi whisky si era distesa sul letto a far fuori il terzo pacchetto di sigarette.
Qualcuno suonò il campanello accompagnando quel "driiiin" insieme ad un tono seccato. Né il campanello né il borbottare del postino la toccarono più di tanto come d'altronde tutto il resto.
Sentì il fruscio di una busta che scivolava sotto la porta e ... [segue »]
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