L'ultima opera per Rich
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...folla che sciamava. I già fu spettatori proferivano parole compiaciute su quell'Otello molto Muti, e la folla, che si diradava veloce nelle strade alla ricerca di fresco artificiale in altri locali notturni, pareva tanti pipistrelli neri usciti dal sonno della caverna. Rich, francamente, se ne infischiava della gente intorno, ovunque volesse andare, sia la gente sia lui. Rich pensava; sarebbe stato meglio non andare dal moro quella sera. Pensava; sarebbe stato meglio guardarsi, sonnecchiando, un sonnacchioso film in casa, avrebbe pensato meno, o niente! Anche se, tutto sommato, attraverso i quattro atti insopportabili dell'opera, Rich non aveva visto niente, e neanche sentito, immerso nei suoi pensieri sconfitti, ma, inconsciamente, lo srotolarsi dei tradimenti veneziani sul palcoscenico della vita trasferita in spettacolo, coinvolgevano lo stesso la sua anima, sempre più avviluppata dentro al sua propria sofferenza, anzi, molto di più che se avesse posto attenzione alla trama ed alla lirica dei sommi e sempre verdi! Rich sentì un saluto amico, o meglio, lo captò dalle profondità del suo vigile inconscio. Riconobbe la voce dopo una rapida incontrollata elaborazione dei ricordi riposti, tutto in Rich avveniva in automatico ormai, stava diventando un separato dalla realtà umana, e tutte le sue reazioni avvenivano ... [segue »]
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