Gisella
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...e sberleffi, si dileguavano con la complicità del buio, nascondendosi, dietro alle file dei veicoli in sosta, riapparendo qualche minuto dopo, ormai certe dello scampato pericolo.
Nell'aria pungente, si alzavano, provenienti dalle cucine delle abitazioni, i profumi invitanti dei cibi più disparati, dai primi piatti, alle cacciagioni, ai dolciumi, un miscuglio di ghiotte libagioni che, di lì a poco, avrebbero fatto bella mostra sulle tavole riccamente imbandite, per la gioia ed il palato di grandi e piccini, riuniti, in nuclei numerosi, per celebrare assieme a parenti e ad amici la santa ricorrenza.
Ma non tutti erano felici quella sera. Gisella, una bionda bambina di circa sette anni, dal viso scarno e denutrito, avanzava barcollando, trascinandosi lentamente, come uno spettro, in quel gelo polare, scossa da violenti brividi, causati dalla febbre altissima che le divorava da ore l'esile corpo. La piccola, rimasta orfana di entrambi i genitori, periti in seguito ad un incidente stradale, era stata affidata dal giudice del tribunale dei minorenni ad una lontana parente; quest'ultima, malvagia e alcolizzata, la percuoteva selvaggiamente ogni momento per un nonnulla, cosicché la già travagliata esistenza della piccina aveva finito col tramutarsi in un terribile e insopportabile incubo.
La vecchia strega aveva accettato ... [segue »]
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