Gisella

...bianco elemento in un pasto sostanzioso, con il quale placò la fame arretrata della piccina, poi, presane un altra manciata, le confezionò con grande maestria un caldo e imbottito cappotto, dal cappuccio guarnito da una soffice e candida pelliccia. Gisella, così vestita e rifocillata, si sentì immediatamente meglio.
La bambina, abbandonando la timidezza che da sempre la faceva arrossire in presenza di persone estranee, disse rivolgendosi con amore alla sua benefattrice: "Nessuno, da quando i miei genitori sono volati in cielo, è stato così gentile e buono con me! Ho solo ricevuto insulti e percosse, mai una parola d'amore! Sapessi quante volte, nelle lunghe notti insonni, piangendo, ho pregato il Signore perché mi facesse andare tra gli Angeli, non riuscendo più a sopportare questa esistenza crudele. Ma stasera, in tua compagnia, non sento più quella solitudine tanto dolorosa; è come se avessi ritrovato il calore e l'amore della mia mamma! Grazie! Non so chi tu sia, ma sento di amarti!". Facendo chinare la donna, e alzatasi in punta di piedi, Gisella, appoggiò le piccole labbra sulla guancia di lei e, con ardore, la baciò riconoscente.
Visibilmente colpita, quest'ultima disse a Gisella: "Queste parole bellissime, dettate dal profondo dei tuoi sentimenti,... [segue »]