Sentirsi Erika dentro
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...la folla, dicevano così: "È una bella ragazza", "È una luce bianca". Ma perché la felicità iniziò ad essere tanto ammirata? Tu lo sai? L'hai scoperto? Lo vuoi scoprire o ti fermi qui?
Prenditi per mano e accompagnati, come ha avuto il coraggio di fare lei.
C'era una volta una bambina. Sincera. Guardava stupita le persone e si chiedeva perché la felicità fosse la meta. Per scoprirlo decise di intraprendere il viaggio. Dovremmo sempre fare tutti così: il viaggio non si può sorvolare.
La bambina attraversò i sentieri dei pensieri, le avevano detto che la sede della felicità fosse nei pensieri d'amore. Passò attraverso boschi spesso incantati e spesso paurosi, intraprese strade colme di sassi, ripide, tortuose e spesso più grandi di lei; in questo ha sbagliato: non bisogna, Erika, cercare vie più grandi di noi, prima bisogna diventare più grandi.
Osservò incantata luci e paesaggi, riposò lungo fiumi interminabili. I fiumi come il tuo. Ma i fiumi non sono la terra che sta sotto al loro letto. I fiumi sono l'acqua che scorre, sono vita che va. Sono ciò che ti fa capire che sei tu ad essere fermo. Osservò fiumi che il giorno dopo non trovò.
La bambina camminò ... [segue »]
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