Sentirsi Erika dentro
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...malinconia.
Entrò e in salotto la tristezza, il dolore, il ricordo stavano cenando. Avrebbero voluto accompagnare la bambina subito dalla felicità, ma lei stava dormendo. La bambina non si spazientì e quando ebbe l'istinto di tornare indietro capì che non era quella del ritorno la sua via.
Passarono altri pensieri luce e altri vuoti. Ma finalmente, una mattina la bambina fu svegliata su quel divano e Tristezza prendendola per mano la accompagnò davanti ad una porta bianca.
"Qui abita la felicità". La bambina entrò.
Era ancora un po' assonnata. "Come mai ti rechi sola, da queste parti, bambina? Gli uomini tempo fa iniziarono a cercarmi, ma quando scoprirono strade troppo difficili per raggiungermi decisero di tornare alla loro vita di sempre. Lì si sentono appagati anche soltanto sentendo il mio nome. La mancanza di fatica li fa allontanare. Ma io sono la felicità e non mi arrendo: io aspetterò".
"Felicità, tu sei tanto bella, ma perché tutti devono cercarti? Sei diversa tu dalle altre? Non sei migliore. " La felicità abbassò lo sguardo. "La mia bellezza non è esteriore, bambina, la mia bellezza deriva da altre cose che gli uomini non possono vedere e toccare. " La felicità divenne luminosa.... [segue »]
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