Le indagini del commissario Puzzanghera. Uova e corna
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Al Commissariato di zona era in servizio come centralinista l'agente Sebastiano Boccadifuoco. Ancora non aveva preso dimestichezza con la sofisticata centralina i cui tasti erano di uso oscuro per la sua mente di carusu di campagna. Si confondeva spesso nel trasferire le chiamate e ne nasceva un caos totale. Quel pomeriggio di fine estate era seduto rigido e teso a fissare la macchina infernale che temeva ma non quanto il Commissario Carmelo Puzzanghera. Non sapeva decidersi quale disgraziata sorte scegliere tra le due alternative: rispondere al telefono o sopportare le sfuriate dell'irascibile superiore. Il tasto rosso si accese, evidente segnale di una chiamata in arrivo.
Sebastiano Boccadifuoco rabbrividì e sentì che la pelle del viso diventava paonazza, il sudore gli colava giù per la schiena e le gambe gli tremavano. Gli squilli proseguirono implacabili finché si spalancò la porta a vetri dell'ufficio del commissario. Apparve con uno sguardo torvo Carmelo Puzzanghera, curioso di capire perché Boccadifuoco non rispondeva. Prima si era concentrato nella risoluzione di un cruciverba facilitato che gli aveva creato dei dubbi atroci perché erano molte le risposte che non sapeva fornire. La sua mente, sottile come un capello, era stata scossa da uno squillo insistente e inopportuno ... [segue »]
Composto martedì 21 febbraio 2017
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