Solitaria
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...sputato fuori casa.
La porta dietro di lui si chiuse.
Tonf!
Con meraviglia si accorse che il rumore non gli aveva procurato nessun dolore, ma solo fastidio e odio perché la sua presenza sanciva già quello che sapeva e che gli faceva male: sei solo, scemo!, ecco cosa sembrava dire. Sei solo e io continuerò a dirtelo quando cammini, quando starnutisci, quando schioccherai le dita e quando urlerai che mi odi... ascoltami bene perché io sono il Silenzio...
Chiamò l'ascensore e si appoggiò alla parete di fronte ad aspettare il suo arrivo.
...
Con un imprecazione si scostò dal muro contro cui era appoggiato: niente elettricità oggi! Si girò in direzione delle scale (era strano come, pur non ricordando niente, inconsciamente sapesse molte cose senza rendersene conto).
Attaccato alla porta c'erano due cartelli, uno sopra l'altro, che dicevano piano 60 e uscita di sicurezza – GIÙ PER L'ESODO. Spinse i maniglioni antipanico e iniziò a scendere le scale di marmo impolverate mentre i suoi. Scendeva e scendeva, sempre più velocemente, gli sembrava di scendere fino al centro della terra, si aspettava da un momento all'altro odore di zolfo, caldo sempre più soffocante e qualche diavolo dispettoso con rispettivo tridente che si ... [segue »]
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