Solitaria
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...scendere fino a 50 ed io ero felice e quando lo raccontavamo agli amici scherzavamo su di chi fosse il merito...---
che lampeggiò nella sua mente.
Alla fine del corridoio giunse in sala. In mezzo ad essa si trovava un tavolo rotondo apparecchiato con avanzi di chissà che cosa e una bottiglia d'acqua. Un brontolio sommesso si alzò dal suo stomaco e la fame e la sete lo presero tra le loro forti braccia nerborute. Si avvicinò al tavolo correndo e girò subito la testa di lato coprendosi la bocca e trattenendo un conato di vomito: il tavolo era ricoperto di vermi bianchi che si contorcevano e che mangiavano e che rumoreggiavano di viscido.
Inghiottì l'acquolina che gli si era formata in bocca disgustato dalla sola idea di quei vermi
---... che si mangiano la mia carcassa...---
Si diresse verso il frigorifero bianco, grande, da consumatore vorace.
Appena l'aprì questa volta non riuscì a trattenersi e vomitò
---... com'è possibile? Non mi ricordo niente non mi ricordo di aver mangiato non mi ricordo quando mi sono addormentato... e poi... la barba le unghie... ho dormito tanto ed è impossibile che io non abbia digerito questo cibo...---
una vera e propria cena.
Gli ... [segue »]
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