Solitaria
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...di un rosso acceso che gli faceva bruciare gli occhi; a fianco al letto c'era un comodino di legno tutto impolverato su cui era appoggiata un'abatjour, un bicchiere d'acqua pieno a metà di un liquido marrone che, probabilmente, prima si sarebbe potuto definire acqua e un libro che aveva un titolo illeggibile, ricoperto tutto di polvere
---... tutto ricoperto di tempo...---
Impiegò cinque minuti a mettere il primo piede per terra, e fu soddisfatto nel sentire una tiepida moquette al posto di un gelido pavimento di piastrelle; i muscoli duri come il marmo, il mal di testa opprimente (tu-tum tu-tum) e la paura di provare ancora quel dolore incredibile e nauseante lo fecero procedere con la cautela di un funambolo che si trova a trenta metri dal suolo con un solo piede appoggiato su un filo interdentale. Dopo dieci minuti era in piedi, sotto di sé la moquette impolverata.
Era strano, non era stato come ridestarsi da un sogno ma più che altro come dormire, dimenticare un po' di se stesso, risvegliarsi e comprendere che il mondo è andato avanti e che noi siamo gli unici a essere rimasti indietro. Anzi, ad essere gli unici punto e basta.
La stanza non ... [segue »]
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