Il mantello
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...fratello fosse vestito sotto.
" Pietro, Pietro! Su, che cosa fai? Lascia stare, Pietro! "Gridò la mamma, temendo che Giovanni si arrabbiasse.
" No, no! "Esclamò pure il soldato, accortosi del gesto del ragazzo.
Ma era troppo tardi. I due lembi di panno azzurro si erano dischiusi un istante.
" Oh, Giovanni, creatura mia, che cosa ti han fatto? "Balbettò la madre, prendendosi il volto tra le mani." Giovanni, ma questo è sangue! ".
" Devo andare, mamma "ripeté lui ancora una volta, con disperata fermezza." L'ho già fatto aspettare abbastanza. Ciao Anna, ciao Pietro, addio mamma. ".
Era già alla porta. Uscì come portato dal vento. Attraversò l'orto quasi di corsa, aprì il cancelletto, due cavalli partirono al galoppo, sotto il cielo grigio, non già verso il paese, no, ma attraverso le praterie, su verso il nord, in direzione delle montagne. Galoppavano, galoppavano.
E allora la mamma finalmente capì, un vuoto immenso si aprì nel suo cuore. Capì la storia del mantello, la tristezza del figlio e soprattutto chi fosse il misterioso individuo che passeggiava su e giù per la strada, in attesa, chi fosse quel sinistro personaggio, fin troppo paziente. Così misericordioso e paziente da accompagnare Giovanni alla vecchia casa (prima di condurselo via per sempre), affinché potesse salutare la madre; da aspettare diversi minuti fuori del cancello, in piedi, lui signore del mondo, in mezzo alla polvere, come un pezzente affamato.
dal libro "La boutique del mistero" di Dino Buzzati
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