La lettera di Lucia
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Mio caro amico,
ancora oggi rabbrividisco se ripenso a ciò che sto per raccontarti e, mai prima d'ora avevo trovato il coraggio di parlarne ad anima viva.
Ma ora che la mia vita volge al termine, sento il bisogno di parlarne con te.
Sono sicura che proprio in virtù della nostra amicizia, non mi prenderai per una povera vecchia pazza visionaria e, per la salvezza della mia anima, mi auguro di riuscire a raccontarti tutto.
Fin dalla mia giovinezza, ero solita trascorrere l'autunno in questa vecchia villa, mi attraeva l'aspetto dei boschi e del mare spesso in tempesta.
Ero solita passare parecchie ore ad osservare il mare e a dipingere.
Quando morì tua madre, alla quale ero legata da una profonda amicizia, mi ritirai in questi luoghi decisa a non vedere nessuno, tanto ero tormentata dal dolore per la sua prematura scomparsa.
Gli eventi che ti narrerò accaddero proprio durante questo mio ritiro.
Giunsi alla villa in una tremenda sera di tempesta. I fulmini squarciavano il cielo e i tuoni che seguivano erano così forti che, più volte i cavalli della mia carrozza si erano imbizzarriti e, a stento, il cocchiere Giovanni riusciva a dominarli. Mancavano poco più di due ... [segue »]
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