La lettera di Lucia
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...uscito vivo.
Quella mattina decisi di uscire per una galoppata tra i boschi, diedi ordine di preparare il mio cavallo preferito ed uscii.
I colori dorati dell'autunno diedero un senso di pace e di serenità al mio cuore tanto provato. Respirai avidamente l'aria frizzante del mattino e mi sentii, nonostante tutto, felice.
All'improvviso mi si parò davanti un uomo, quasi materializzatosi dal nulla, era piccolo di statura, vestito di nero. Di lui mi colpì l'incredibile pallore.
Il cavallo, spaventato dall'improvvisa apparizione, s'impennò e a stento riuscii a mantenermi in sella.
L'uomo rimase immobile, un leggerissimo sorriso gli increspava le labbra e, prima che potessi riprendermi dallo stupore, si allontanò.
Gli urlai di stare più attento e ripresi il mio cammino seccata per il contrattempo. Mi augurai di non incontrare più quella persona, ma non fu così.
Il mattino dopo lo rividi sulla scogliera, mi guardò con lo stesso sorriso enigmatico del giorno prima, e anche questa volta non proferì parola e si allontanò. Averlo incontrato di nuovo mi turbò più del giorno precedente.
Tornata a casa descrissi a Titina l'uomo e le chiesi se sapeva chi fosse, ma né lei né altri lo avevano mai visto.
Non ci pensai più ... [segue »]
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