La lettera di Lucia
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...imposi di dormire.
Nel cuore della notte mi svegliai di soprassalto, ancora con la sensazione che qualcuno mi chiamasse – Lucia, Lucia - Poi il silenzio, anche il temporale si placò, smise di piovere ed io mi riaddormentai.
Mi svegliai il mattino seguente quando Titina, la mia cameriera, aprì le tende e spalancò le finestre. Fuori un timido sole faceva capolino dalle nuvole e faceva brillare le gocce di pioggia sulle foglie.
Dopo colazione decisi di fare una passeggiata e mi avviai di buon passo verso il mare.
Rimasi parecchio tempo ad osservare le onde infrangersi sugli scogli e quasi non ricordavo più ciò che era successo la sera prima quando, all'improvviso ancora una volta, mi sentii chiamare. Mi voltai, ero sola.
Non volli dare molta importanza alla cosa, attribuendola ancora una volta alla stanchezza e ritornai a casa.
Quello stesso pomeriggio stavo leggendo un libro nel mio salottino, quando fui colta da una terribile sonnolenza.
Mi appoggiai sulla poltrona e chiusi gli occhi. - Lucia perché non rispondi? Ti sto chiamando da ieri Lucia. -
Aprii gli occhi, improvvisamente sveglia e vidi il grande quadro che stava di fronte a me animarsi. Emilia saltò giù, lasciando vuoto lo spazio tra ... [segue »]
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