La lettera di Lucia
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...il cerchio e me.
- Perché non rispondi? - Mi ripeté. Rimasi sulla sedia pietrificata dalla paura, incapace persino di urlare. Stavo diventando pazza non c'erano dubbi. Emilia si avvicinò, tese la mano e sfiorò la mia. Un brivido mi attraversò la schiena, quella mano era gelida. Stavo sognando, non c'era altra spiegazione. Ma Emilia, come se avesse letto nei miei pensieri, mi assicurò che non stavo dormendo. Lei era veramente li e non mi avrebbe lasciata mai.
Una luce malvagia le brillò negli occhi verdi e una strana risata le gorgogliò nella gola.
Rimasi immobile, mentre lei mi assicurava che non mi sarei mai più liberata di lei e lentamente rientrava nel dipinto.
Persi conoscenza, non so per quanto tempo rimasi in quello stato, mi ritrovò Titina quando all'imbrunire venne ad accendere i candelabri.
Bruciavo di febbre, una febbre altissima di cui i medici non seppero individuare la causa. Rimasi parecchi giorni tra la vita e la morte in preda al delirio e senza alimentarmi.
I miei sonni erano tormentati da incubi terrificanti.
Vedevo voragini aprirsi nel pavimento e le fiamme che ne uscivano si protendevano fino a lambire il mio letto.
Altre volte la mia camera si riempiva ... [segue »]
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