La sagra dei buoni propositi
Scegli la pagina:
...vedevo parlare, le loro bocche si muovevano asincronamente l'una con l'altra, come a testimoniare la presenza di un dialogo appassionato.
Mi accarezzavano il viso, la testa, si confidavano con me.
Ed io non li sentivo.
Ero un vegetale, inerme di fronte al proprio destino.
Ricordo ancora la prima volta che ho visto piangere mia moglie al mio capezzale, quanto avrei voluto poterla abbracciare, consolare, confortare, farle capire che tutto ciò che provava lo comprendevo tranquillamente, e che non volevo soffrisse a causa mia.
Ma non potevo. Non sentivo. Dovevo interpretare i suoi comportamenti, e sperare che potesse leggermi nel pensiero.
Il potere illusorio dei sogni.
La mia fortuna è che mi ricordo l'incidente.
Vogliamo chiamarla fortuna? Ricordarsi del proprio aguzzino, che poi son io stesso, è piacevole? Vi assicuro che non è così, il senso di colpa che mi attanaglia non mi permette di viverla come una qualche forma di fortuna.
Ad ogni modo ultimamente vedo facce un po' più distese intorno a me, sarà perché è ormai passato molto tempo e magari se ne son fatti una ragione, non saprei dirvi con certezza sinceramente.
Forse han semplicemente cessato di sperare, e mi accettano per come sono.
Spero non si ... [segue »]
Composto martedì 19 gennaio 2010
Leggi un altro Racconto Tutti gli Argomenti
Immagini con frasi
Consigliati
Ultimi argomenti inseriti
Commenti