Un'alba di rondine
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Desdemona era accovacciata sul suo divano, distesa sul solito schienale. Esplorava la casa, un habitat formidabile, con una libreria colma di vita e il soggiorno che lei stessa aveva arredato. Era quello il posto che aveva sempre sognato, e che sempre aveva amato. Tra le mani, serbava quei pattini, i soliti pattini che era abituata ad ammirare. Bianchi, puri, di argento a tratti e meravigliosamente perfetti. Osservò il vuoto per un istante e con la sua macchina del tempo, si scovò in un sito incantevole. Era tutto bianco attorno a lei. Bianco, gelato. Si muoveva leggiadra nel vento, come una rondine nell'infinità dei cieli. Ruotava attorno a sé, nell'azzurro del suoi pensieri. La musica la accompagnava nel paradiso dei nostri tempi, e nemmeno un tramonto avrebbe potuto rattristarla. Nemmeno il tramonto che lei odiava tanto, nemmeno un Sole che svaniva. Desdemona volava sul ghiaccio, come una rondine. Si sentiva una rondine. La stessa rondine che ammirava ogni giorno, all'alba. La stessa che provocava un'ombra sul grandioso Sole che la fronteggiava. Aveva ventidue anni, Desdemona e non aveva mai abbandonato quei pattini. Nemmeno un istante. Nemmeno un secondo. Erano la sua vita, ed era impossibile abbandonare la propria vita. La felicità ... [segue »]
Composto mercoledì 17 agosto 2011
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