Cento

Con questo nasino arricciato, queste piccole grinze piene di carattere, queste piegoline che uniscono setto e sopracciglia, folte queste ultime, delineate e marcate a fare ombra a due pezzi grandi di vetro e, forse, riesce a vedere attraverso questi proprio perché di vetro ed il vetro è trasparente, non perché siano occhi, ché quelli occhi non sono; sono due cavità chiare, ma non facilmente definibili nel colore, sono due cose che stanno lì, né belle né brutte. Lunghi i capelli, color castagna, a tratti, color del riccio che la contiene, si vede anche qualche spina dello stesso, di tanto in tanto, lungo tutta la loro lunghezza, raccolti, a volte, da improbabili pinze con le viti interne rotte, come tengano su questi capelli non si sa, ma in qualche modo reggono per scoprire collo, clavicole e spalle, con questa carnagione bianca da risultare finissima e spettrale. E la bocca. La bocca è un trionfo di gonfiore, sproporzionata, labbra che sembrano tumefatte. E i seni. I seni inaspettatamente grandi e torniti, lasciano intravedere impunemente i capezzoli irriverenti sotto drappi sempre troppo sottili e leggeri anche in inverno e, puntualmente, macchiati di caffè. Le verrà la scoliosi prima o poi, sempre con quel ... [segue »]

Mariella Buscemi

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