Appoggiati a me, Montag
Capitolo: 1Scegli la pagina:
...quando, in un caldo pomeriggio estivo, si era rintanata nel giardino dei suoi genitori, su una sdraio, all'ombra di un vecchio fico, per leggere un racconto scritto dal suo amato nipotino.
Era la sua vita, da quando si era ripresa dal periodo in cui la depressione aveva regnato, inesorabilmente, nella sua quotidianità.
Scrivere era tutto per lei!
Ben poco le interessava l'assenza di un compagno nelle sue giornate, le uscite solitarie e le coppie di amici che, con voce venata di sottile compassione, la esortavano a frequentare "tipi interessanti".
La sua vita andava bene così. Non era perfetta, ma forse quella degli altri lo era?
Lei bastava a se stessa. Non avvertiva la necessità di avere un maschio, al suo fianco, che le ricordasse, costantemente, il suo ruolo di donna, ossequiosa e illusa.
La sua mente era ancora offuscata da quelle solide riflessioni quando Edoardo, il giornalaio ottantenne, l'aveva salutata con il suo consueto sorriso. Era uno di quei riti quotidiani che le scaldavano il cuore.
"Buongiorno Edoardo."
"Buongiorno signorina Julienne, bella giornata, vero?"
"Già, sembra che avremo un bel sole anche oggi" aveva ammesso, speranzosa.
"Che cosa dicono i quotidiani?"
"Le solite cose..."
Il solito mondo pazzo, lo aveva anticipato mentalmente lei.
".... [segue »]
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