L'inizio della fine
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...dirigo verso di lui. Mentre mi avvicino noto nella sua sagoma un qualcosa di familiare, mi pare di aver già visto quella figura da qualche parte, non è alto e, più che robusto, mi sembra piuttosto grassoccio, come il corpo di un adolescente, il vento gli scompiglia i capelli, ed è l'unico segno di vita apparente che mostra. A un paio di metri da lui mi fermo e gli rivolgo la parola:
"Ehi, ragazzo, è da parecchio che stai qui, hai visto come l'hanno fatto?"
Nessuna risposta poi, lentamente si volta verso di me. Ho un gesto di stupore, lo riconosco, è passato solo un mese dal nostro incontro serale ma ora che rivedo il suo volto sorridente come allora, mi accorgo che sembra non sia passato nemmeno un istante.
"Ciao" mi dice semplicemente. "Ciao" gli rispondo serenamente. Non dico altro, come se la sua apparizione mi abbia svuotato di ogni energia. Mi riprendo, indico con la mano il campo come a chiedergli se ne sa qualcosa, lui accentua il sorriso, pare divertirsi, accenna di si con il capo. Con la sua afferra la mia mano attirandomi verso di sé, lo raggiungo e, come al nostro primo incontro, mi abbraccia. La sua ... [segue »]
Composto domenica 10 ottobre 2010
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