La "mia" farfalla
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...quel posto in fabbrica. Nella fabbrica oltre lo stress delle tante ore si aggiungevano le meschinità dei colleghi che di sovente si prendevano gioco del colore della sua pelle. Umiliazioni continue ogni santo giorno. Nelle docce del personale si trovava a guardare umilianti pitture di sfottò; un uomo nero legato al guinzaglio come un cane a passeggio con una bambina bianca.
Un giorno dopo il termine del turno di lavoro, mio padre era andato nel suo armadietto per cambiarsi di abito. Aprì e trovò i suo abiti da civile nel fondo dell'armadietto, l'odore appena aprì era forte. La sua camicia e il paio di jeans erano completamente ricoperti di sterco umano. Un bigliettino sull'anta appena aperta scriveva in tre righi: Questo è il colore della tua pelle! Questo è l'odore che emani! Ora vestiti negro! Non ci fu alcuna presa di posizione dal capo del personale. Gli dissero che se voleva continuare a lavorare doveva stare zitto e non lamentarsi. Ero piccola ma avevo intuito che eravamo diversi per la gente bianca, ma non ne capivo il perché: Le umiliazioni che subiva mio padre. La conduzione dei programmi in tv, oppure dei notiziari della sera. C'erano sempre e solo uomini ... [segue »]
Composto sabato 10 marzo 2012
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