(A)mare
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...che confondevano le immagini, l'ombra di Phil prese a scendere giù dalla vallata. Sulla verde erba la tavola iniziò a prendere velocità, pochi istanti dopo, il giovane sognatore, si ritrovava veloce sul verde prato, ondeggiando a destra, ora, e ora piegando a sinistra per curvare, schivando una roccia.
I bambini urlavano, alcuni fischiavano: "vai Phil... vai così, vai Phil!"
Phil proseguiva veloce e libero sulla sua tavola da surf. Il vento gli faceva ondeggiare i biondi capelli, anch'essi come onde di oro fuso. I suoi occhi azzurri si potevano vedere, con il loro azzurro intenso, spiccare sul viso abbronzato. Qualcosa, però, in quel momento, andò per il verso sbagliato. La tavola urtò contro un ostacolo, si impennò Phil e ruzzolò nell'erba rotolando su se stesso.
Corremmo tutti verso di lui. Giunti lì, ci guardò pieno di graffi e con un braccio sanguinante dicendo:
- Fantastica surfata.
Nei giorni seguenti se ne stette per conto suo, lontano da tutti. Seduto sulla solita roccia ai piedi di un precipizio, guardava in lontananza. Aveva iniziato anche ad apprezzare di più le ragazze. Si cresceva, si iniziava ad approcciare con l'altro sesso.
Un giorno mi rivelò di essersi innamorato dei capelli di Aurora. Era affascinato dalle ... [segue »]
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