Scritto da: Luca Altomare

Duonnu Pantu – Erotismo e sensualità


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...rivoluzione culturale in un'epoca di odio, vendetta e sangue!
Del resto, cosa poteva fare quel giovane, brillante e colto prete calabrese, davanti ad un potere che toglieva anche il respiro, davanti alla povertà che cancellava la vita stessa delle persone, davanti alle devastanti catastrofi naturali che nel'700 sconvolsero la Calabria?
Don Domenico pensava ai giovani, ai suoi ragazzi privati di tutto, troppo spesso vittime del potere, della fame, dell'odio e provava a dar loro coraggio, anima e speranza. L'unico modo per farlo erano quei suoi versi dialettali che inneggiavano all'amore fisico e chiaramente al sesso. Uno di questi versi ha una potenza vitale incredibile, quasi un grido di amore, un inno alla gioia, a godere il piacere della carne, senza pensare al generale clima di miseria, odio e vendetta imperante:
" Perciò fottete voi ora ragazziscialativila ccu sti cunnarizzi
sciaquativielli vue sti cugliunazzie
a Venere attribuite le conseguenze.
Tirate su e ungeteli questi cazzi
chiantati corna ppi tutti ti pizzi
jati gridannu ppe tuttu lu munnu
viva lu cazzu, lu culu e lu cunnu "!
I componenti poetici di don Domenico Piro, giunti fino a noi, sono:
Lu murmuriale, La pruvista, La Cazzeide, La cunneide.
C'è anche'Fratemma dice ca un vale l'uoru", dove emerge tutto l'amaro per le condizioni di miseria in cui erano costretti a vivere poeti e letterati che, in quell'epoca, erano anche inseguiti e minacciati dai potenti e dall'Inquisizione.
Don Domenico, duonnu Pantu, merita un posto fra i poeti di questa terra, per essere stato il primo poeta dialettale, un uomo che ha fatto della lotta all'odio e alla tragedia, una potente poesia di'amore sacro e amore profanò!
Composto giovedì 29 maggio 2014

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