Caronte
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...morti afflitti di te sperano la via ma un altro destino invece racconti.
Il mantello sposta per rivelare le mie fattezze.
Sei donna esclama poi trasale.
Il mio volto mascherato dal cappuccio di tela rivela lo sguardo già temuto che balenò al suo tempo da chi barbuto porta.
Dante non parla. Capisce e tace.
Ei si ferma e fissa mentre il pallor del volto lo scava.
Chi sei anima che mi conosci e da qui passi con fattezze di un Dio quale inganni vuoi cedere a queste anime dannate?
Cerco un'anima, una soltanto. Quella che pare tigre ma si fa sciacalla.
Non posso aiutarti.
Lo capisci da te. Questo cammino solitaria farai.
Si sposa Dante e sola mi lascia mentre la fitta nebbia mi copre e mi attraversa.
Mi muovo piano tra le anime perse nel fascio dove è più alto il fango. È palude piena di cose che viscide si fermano ai piedi e li vestono come melma che il sangue succhia e il dolore lascia.
Soffiate, venti, da scoppiarvi le gote, infuriate, soffiate!
Turbini e cateratte del cielo, diluviate,
Ad affogare i galli giravento in cima ai campanili.
E voi, sulfurei lampi, rapidi più del pensiero,
precursori del fulmine schiantaroveri,... [segue »]
Composto mercoledì 20 dicembre 2017
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