Caronte
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...Strinatemi questa testa canuta. Tu, tuono scotitore del mondo,
Spianala d'un colpo al suolo questa compatta sfera del globo,
Rompi gli stampi di natura;
Disperdi tutto e tutti insieme ai germi onde si genera,
Mostro d'ingratitudine, l'uomo"
Si udì d'un tratto proferir queste parole da chissà qual ombra della nebbia fitta.
Tutto qui pare vero ma è inganno occorsomi seppi mio malgrado. Quel bagliore che scivola diretto e fa luce è il mio occhio vitreo che qua s'accende e mi dirige la via.
D'un tratto fo un balzo e la barca si scuote tutta. Sotto la chiglia l'acqua sale. E mi afferra l'equilibrio che rinforzo spostandomi il corpo. Se cado e fango e movimenti che si spingono per le vie. Quattro fiumi scorgo intrecciare il mio.
Nessuno appare e sola resto ad affrontare l'inganno perdurar di un fato a me ignaro.
Morrò! Mi dico ma forse son morta povera sorte che flagello e urlo mentre l'eco mi assale e ripeter suole le mie parole. Più urlo e più trema la terra di sotto e l'acqua lava il fango e lo confonde. Lamenti solo lamenti un gran danno. Son religioso sento dire in modo fioco. Tenta con il braccio di farsi afferrare ma ... [segue »]
Composto mercoledì 20 dicembre 2017
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