Scritto da: CLAUDIO CISCO

Il vecchio e la ragazza


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...dalla chiesa gli fece l’elemosina salvandolo un po’ dalla disperazione, e così come si era servito di quei ragazzini che l’avevano invitato a giocare a calcio con loro. A volte la vita ci manda segnali che noi, tutti chiusi nel nostro pessimismo, non comprendiamo o non riusciamo a cogliere. Ma Mosè non poteva capirlo chiaramente perché non sapeva ancora quello che avrebbe vissuto più in là grazie alla gioventù. L'alba stava sorgendo, nell'aria vi era una brezza silenziosa, intorno leggiadre ali. La sua luce, filtrando attraverso i vetri del finestrino, illuminava ogni cosa intorno, si spargeva sulle colline, sulle montagne, su quella terra brulla, ovunque ci fosse vita o cosa, avvolgendo il paesaggio d'una malinconica bellezza. Mosè guardava da dietro i vetri quel magnifico panorama e sentiva di amare ancora di più quella terra splendida, quella Sicilia che ora considerava come fosse davvero la sua terra natìa, sentiva di amarla veramente tanto e gli arrivava il suo calore. Muta di parole e sguardi, la sua mente ora vagava lontano, quasi in penombra, dove il pensiero non aveva confini e tutto poteva sembrare reale. Così, col bisogno del ricordo e del pianto, pensava al suo passato e alla sua perduta giovinezza,... [segue »]

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