In treno
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Lo scompartimento era vuoto.
Tutto sommato, questo lo preoccupava un po'... "Con tutto quello che si sente dire...!" bofonchiò a mezza voce.
Pensava non ce ne fossero proprio più così... ormai i vagoni erano unici, sedili distribuiti, con un po' di esperienza riuscivi anche a scegliere un posto tranquillo, aveva imparato a preferire, come dirimpettai, uomini di mezza età come lui, gente che viaggiava per lavoro, in genere erano stanchi, leggevano o dormivano... se proprio nascevano due chiacchiere erano sul calcio... le donne erano pericolose. Se in carriera, parlavano di discriminazioni e over-working, se casalinghe di incomprensioni, tradimenti subiti, insensibilità mascolina... "Mio marito? Non mi capisce!..." Roba che ogni volta gli veniva da dire "Poveretto suo marito, signora! Guardi che di pazienza ne ha avuta tanta! Io l'avrei tradita prima, al suo posto!"
E l'altra categoria da evitare erano i pensionati! Per carità! L'ingiustizia dello stato, la pochezza dell'euro, l'ingratitudine dei figli, gli immancabili nipotini (ma il tasso di natalità non era azzerato? A lui non pareva!) sempre straordinari, bellissimi, precoci... "Lei non ci crederà, ma sa che Tonino mi ha insegnato a memorizzare sul telefonino!? Ha solo sei anni, ma una testa!..."
Così, riflettendo, questa solitudine era quasi ... [segue »]
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