In treno
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...benedetta... poteva pensare un po'.
Tornava al paese.
Suo padre morto un mese fa.
Andava a sistemare le ultime cose, c'era anche un acquirente per la casa, così avrebbe tagliato gli ultimi brandelli di cordone ombelicale, non credeva nemmeno di averne più, era andato via da casa tanti anni prima... pensava di essere senza radici ormai. Invece la morte di suo padre lo aveva colpito come uno schiaffo inatteso e si portava anche il rimorso di non essere andato da lui per quasi un anno, lo aveva rivisto morto, freddo e grigio che non sembrava neanche lui...
Milano, il lavoro, i problemi sindacali... il paese lontano, prima l'aereo, poi il treno...
Ma era altrettanto certo che quell'uomo, un uomo buono, onesto, stimato, lo aveva cresciuto e amato e non era stato facile con la morte precoce della mamma...
Era perso così nei suoi pensieri, quando sentì un rumore di passi nel corridoio e un viso si affacciò allo sportello dello scompartimento...
- Permette? -
Entrò una donna, con fare deciso, posò una borsa da viaggio sul sedile vuoto e si andò a sistemare accanto al finestrino, di fronte a lui.
- Questo treno è piuttosto vuoto, con quello che si sente.... [segue »]
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