Dividere il cielo
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La lasciai lì, sul marciapiede, col casco teso verso me, credeva l'avrei riposto nel bauletto della moto come da tanto facevamo tutte le notti. Detti gas e fuggii perché troppo dolore mi procurava il dividermi in due.
Corsi per la città come un pazzo. Spensi il telefono che mi assillava col suo trillo nevrotico. Guardavo al vertice della strada. Negli occhi: Nicoletta in piedi sul marciapiede e quel casco nero in mano. Immaginavo l'incredulità dei suoi occhi ed il suo tormento nel ricordare le mie parole:
-"Non posso dividermi in due... ".
Lei aveva risposto dolce:
-"Con me potrai sempre. Io sono la parte del cielo che ti manca! Aspetterò per sempre che tu sia mio o accetterò per sempre che tu sia diviso".
Le asciugai una lacrima che le scorreva sul viso poi alzai lo sguardo nei suoi occhi dicendo:
-"Non posso fare questo né a te né a Laura, mi sento vigliacco senza scegliere... Ti amo! ".
-"Amami allora, e non aver paura, non fuggire! ". Rispose guardandomi con lo sguardo umido.
Le baciai il viso salato, come si fa con i bimbi.
Rimanemmo seduti sul telo dove avevamo festeggiato il nostro incontro mangiando panini. Rimanemmo seduti a guardare le foglie ... [segue »]
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