Lettera
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È mattina, il mio pensiero va a te. Tra pochi secondi busserò alla porta della tua camera da letto, so che, anche se inconsciamente mi stai aspettando e ti troverò come ormai da tanto tempo, tremante, impaurita col respiro affannoso e mi dirai: "che brutta notte ho passato, è la prima volta che dormo fuori casa lontano da mia mamma, qui da sola avevo paura!" Ignara che, invece, lì ci hai dormito la maggior parte delle notti della tua vita. E nonostante le gambe tremanti e il busto sempre più curvo perché faticoso a sorreggerlo, con forza mi dici che appena vestita tornerai a casa tua. Da tua mamma. I vestiti, però, non li hai trovati, dici che qualcuno te li ha portati via o nascosti e li stai cercando. Cerchi affannosamente, io ti aiuto e ciò ti rassicura, ma solo un po'. Tu non cerchi solo le cose i gli oggetti che non trovi. Cerchi certezze, cerchi la tua vita, il tuo vissuto che la demenza ti ha portato via. Tu non conosci la demenza e dai la colpa a noi che viviamo con te. Spesso ti arrabbi con noi, anche ci insulti a volte.
Ne hai pieno diritto,... [segue »]
Composto sabato 30 maggio 2015
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