Lettera che mai ti darò
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...davo troppo peso ai miei pensieri, quelli prima o poi si sarebbero stancati di torturarmi e ti avrei riposto in un cantuccio impolverato del mio cervello, speravo che accadesse il prima possibile ma erano passati due mesi e c'eri ancora tu nel centro del mio mondo.
Giunse infine quella domenica in cui ci incontrammo sul treno, non c'è luogo migliore del treno per incontrare un tuo vecchio amore, secondo me è poetico: vedere il paesaggio che scorre ai tuoi lati così come scorre la tua vita ma tenere in realtà gli occhi puntati su di te, così come la tua vita è rimasta ancorata a questa persona pur continuando a fluire liberamente.
Siamo rimasti tutto il viaggio a guardarci, non ho avuto paura di tenere i miei occhi fissi nei tuoi, incurante che qualcuno potesse accorgersi dei nostri sguardi, incurante del fatto che eravamo ormai troppo lontani per concederci certe occhiate così lunghe e intense, incurante del nostro essere rispettivamente fidanzati, ti ho guardato e tu hai guardato me.
Forse non l'avrei dovuto fare, sarebbe stato meglio fingere indifferenza, considerarti tanto quanto si considera una mosca che svolazza in una stanza immensa, ma come sempre ho seguito il mio istinto ... [segue »]
Composto venerdì 10 febbraio 2012
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