Ritorno alle origini
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...oggi sono quello che sono, non ho dubbi. Devo ringraziare la donna del quadro: la mia meravigliosa Dea dalla fluente chioma rossa. Anche se non c'è nella stanza, percepisco il suo profumo, la sua forza, il suo ardore. Tutto è pregno della sua essenza.
Avevo quarant'anni, quando la conobbi. Era il 1999, all'apice della carriera e con il mio bel titolo stampato sui biglietti da visita: "Dottore Magistrale in Architettura". Un architetto che aveva fatto la gavetta presso una ditta di ristrutturazioni edili di Roma e che, dopo tanti sacrifici, stava raccogliendo i frutti meritati. Provenivo da una famiglia di umili origini. Mio padre magazziniere, mia madre casalinga, ed io, ahimè, il figlio unico su cui erano riposte tutte le loro aspettative. Quella condizione di ristrettezza economica, durante gli anni adolescenziali, mi pesava. Il denaro era sempre poco. Mia madre, poverina, faceva i salti mortali per far quadrare il bilancio, mentre mio padre cercava dei lavoretti extra per permetterci una vita dignitosa, che mi consentirono, tuttavia di arrivare al diploma di maturità scientifica.
Gli anni della scuola furono duri. Ero visto come un "diverso", giacché non usavo vestiario alla moda, non indossavo jeans di marca e non portavo capelli lunghi.... [segue »]
Composto sabato 2 aprile 2016
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