Scritto da: Pino Conte

La Bella e la Notte

Capitolo: 4 - Il morto che urla (sotto l'albero di Natale)

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...squalo-tigre da trascinarsi dietro, fin nel profondo degli abissi, un peschereccio intero, così da spolparselo con calma, carico di carne umana compreso. Le informazioni di cui disponevo non erano una mia esclusiva; giravano voci -riscontrate più volte, non unicamente dal sottoscrittosecondo cui, smesse pantofole e vestaglia, l’anziano signore dall’aria distinta si tramutasse nel vizioso senza freni che, nel suo giro (e non solo), tutti ben conoscevano: un licenzioso i cui eccessi non conoscevano arresti. La frase è da prendere alla lettera; né lui, né alcuno dei suoi degni compari e compare, si era mai fatto un solo giorno di galera, per i festini a base di cocaina e, pare, minorenni, che si consumavano nella sua dimora principesca. Nessun giorno di carcere, neanche quando il villone delle fiabe aveva fatto da scenario all’incubo: il cadavere che galleggia in piscina, l’acqua tinta di sangue, il terrore che il muro di omertà cedesse; i ricchi, se vogliono, sanno essere più compatti e solidi dei mafiosi. C’è di mezzo il “se”, appunto; e, nella circostanza, -evidentemente- i grossi calibri della città lo vollero, e ci riuscirono, ad essere compatti e solidi, come e più della malavita organizzata. Come detto, il colpevole della “Morte nella ... [segue »]

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