Scritto da: Pino Conte

La Bella e la Notte

Capitolo: 4 - Il morto che urla (sotto l'albero di Natale)

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...di non aprire bocca tutto il giorno. Molto meglio spalancare le orecchie, capolavori immortali volteggiavano nell’etere, per assaporarli fino all’ultima nota bastava accendere lo stereo e metter su il disco, alla men peggio accendere la radio e sintonizzarla sulla giusta frequenza. Montai in auto ed inserii il frontalino, frequenza fissa su Radio Albatro, programmazione zeppa di free jazz ed acid jazz, ed in generale dei classici della musica. Inoltre, RA trasmetteva intere ore dei concerti che Isa Bella teneva ogni notte al Jazz Club. L’Albatro volava alto, e mi portava con sé, sulle sue ali bianche. Partì “the cinema show” dei Genesis versione “live”; venti minuti -applausi esclusi- senza interruzioni, da parte di conduttori, di radiogiornali, di pubblicità. L’intero percorso che feci a ritroso, per tornare al mio studio lasciata la Tenuta del morto in piscina, fu coperto dal pezzone dei Genesis; era una giornata piena di sole, che mi regalò venti minuti di torrida temperatura tropicale. Il freddo della tramontana caricava il cielo d’azzurro, ma non m’impediva di viaggiare col finestrino abbassato, e con il gomito fuori.

La smidollata pentita -a sentir lei- m’aveva riferito la verità; il riccastro della villa da sogno m’aveva messo addosso la coyotina con ... [segue »]

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