Scritto da: Pino Conte

La Bella e la Notte

Capitolo: 4 - Il morto che urla (sotto l'albero di Natale)

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...Tenuta” -cosi’ avevano strillato, per giorni, le locandine dei quotidiani-, non era mai stato trovato. L’incontro con lo squalo l’avevo voluto io; maturati i tempi per andarci a fare due chiacchiere, avevo preso il telefono e l’avevo chiamato. Sulle prime, all’altro capo del filo avevano fatto orecchio da mercante; sulle prime, sulle seconde, e pure sulle terze: il pescecane stava sempre da qualche altra parte. Stavo perdendo la pazienza, alla quarta telefonata lasciai cadere, come fosse stato per puro caso, un riferimento alla piscina: sarebbe stata balneabile, per la prossima estate? Sotto Natale cade il solstizio d’inverno, in cui giorno e notte hanno uguale durata; passate le festività natalizie, le giornate si allungano. Non si sarebbe presentata tra un secolo, la bella stagione. A queste parole, dall’altro capo del telefono, seguì un silenzio pesante come marmo, ed eloquente più di mille spiegazioni; capii che avevo fatto centro, e rimasi in attesa con la cornetta attaccata all’orecchio. Il silenzio assoluto calato sulla comunicazione non era dovuto alla caduta della linea telefonica; difatti, lo squalo-tigre si decise a rispondere. Nonostante fossimo al telefono ne percepivo distintamente le “lappate”, e la cosa mi colpì; il pescecane si esprimeva interrompendosi di frequente per leccarsi ... [segue »]

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