La Bella e la Notte
Capitolo: 5 - Casi della vitaScegli la pagina:
...le gocce d’acqua piovana; in cambio, per un pelo ed una piuma non mi provoco una cospicua serie di distorsioni alle caviglie, in quella che dovrebbe essere un’andatura per scansare l’acqua, in terra e dal cielo. E che, invece, mi fa apparire una gallina un po’ tonta, incapace perfino di zampettare con una certa celerità. Raggiungo l’automobile, con le chiavi nella mano destra, pronte all’inserimento nella serratura; mi fermo, con la chiave a contatto della toppa. La pioggia mi cade sul viso, le gocce mi scendono lungo la fronte, le guance, il collo, si perdono sotto il colletto della camicia. Provo brividi, che corrono lungo la schiena; brividi di freddo. E di paura. Che, all’apertura dello sportello, l’allarme di cui non la mia vettura, ma un’altra nei dintorni sia dotata, si metta a suonare, intanto che passa vicino alla mia, e non all’altra automobile, una volante della Polizia. Con i Carabinieri ci avevo avuto a che fare poche ore addietro, se ne sarebbe parlato chissà quando, se non altro per la legge delle probabilità. Resto immobile, pochi secondi?, pochi minuti?, e chi se lo ricorda; a fissare le pozzanghere dentro cui scompare il battistrada dei pneumatici, le gocce di pioggia ... [segue »]
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